“Bioenologia 2.0”, il fatturato vola

“Bioenologia 2.0”, il fatturato vola

2 settembre 2016

Questo articolo è tratto da la Tribuna di Treviso del 2 settembre 2016

Innovazione e investimenti. Così Maurizio Polo ha affrontato e superato la crisi. I risultati hanno premiato il suo coraggio e la lungimiranza. I numeri parlano chiaro: 7 milioni di euro di fatturato, in costante aumento(+20%). Le aziende che ha fondato e che gestisce a Oderzo da un trentennio, insieme alla moglie Chiara Beraldo, non sono solo floride e in ottima salute ma pure in espansione, visto che entro l’autunno sarà inaugurato un nuovo stabilimento (di 1300 mq) che sarà attrezzato con strumentazione all’avanguardia, grazie a un recente investimento di 2 milioni di euro. Il denaro va ad aggiungersi ai 15 milioni stanziati in piena crisi economica e che sono serviti per trasferire l’attività in zona industriale, dove si estende su 8 mila metri quadrati. Un case history in piena regola che ha recentemente attirato l’attenzione della tivù e che sta interessando anche il governatore del Veneto Luca Zaia il quale a breve incontrerà questa coppia di imprenditori.

Il Laboratorio Polo è infatti un’eccellenza riconosciuta a livello nazionale nel settore delle analisi enologiche e “Bioenologia 2.0”, oltre a produrre una gamma completa di prodotti naturali, commercializza i lieviti Atecnos. Un brand che gira il mondo e che ha saputo imporsi grazie alle sue peculiarità; una su tutte, la produzione di lieviti in crema completamente naturali. «La scelta di bandire la chimica- spiega Maurizio Polo -è per me irrinunciabile come lo è la convinzione che vino, birra e sidro che contengono i miei lieviti devono essere buoni, sani, unici e durare nel tempo». Una scelta che paga, considerato che “Bioenologia 2.0” è fornitore di lieviti a birrifici artigianali e industriali famosi e famosissimi, senza contare le cantine.

I lieviti Atecnos vengono esportati in tutto il mondo, Francia compresa (i cugini d’Oltralpe sono produttori storici dei lieviti per il settore enologici). A Israele vengono forniti i lieviti kosher, con grande soddisfazione del Rabbino capo che è solito arrivare a Oderzo per sovrintendere (e benedire) operazioni e prodotto. Sul fronte della ricerca “Bioenologia 2.0” sta lavorando con la professoressa Torriani dell’Università di Verona ad un progetto per la caratterizzazione di nuovi lieviti non saccharomyces per il settore enologico e della birra. Chiara Beraldo tiene in particolare alla selezione dei lieviti autoctoni in grado di valorizzare i vitigni di diverse zone d’Italia; un progetto per la tutela della biodi. «È necessario continuare a innovarsi per proseguire il cammino in un mercato in evoluzione» spiegano Maurizio Polo e Chiara Beraldo, che continuano a investire anche in risorse umane.


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